Voto

7

A seguito di un blackout elettrico che ha colpito il mondo intero, un incidente con un autobus e due denti in meno, lo squattrinato musicista Jack Malick (Himesh Patel) si risveglia in un universo che non sembra essere il suo. Qui nessuno ha mai sentito parlare dei Beatles, tranne lui. Queste le premesse dell’ultimo film di Danny Boyle, Yesterday, ambientato in una sorta di futuro distopico (?) – opposto a quello di 28 giorni dopo (2002) – dove i Fab Four non sono mai esistiti.

Yesterday si affranca così da biopic e documentari che vogliono celebrare il successo di musicisti iconici, come Bohemian Rhapsody (2018) o Rocket Man (2019), puntando tutto sull’ironia e il paradosso. Rendere infatti invisibile la band, togliendola completamente di mezzo dal film, è un escamotage intelligente ed efficace per trasmettere a pieno il peso che ha avuto nella cultura popolare, nella storia della musica e nella memoria collettiva. Sarebbe possibile un mondo senza i Beatles? E come sarebbe?

Lo stile registico di Boyle rimane ancorato a film come Trainspotting (1996) e The Millionaire (2008), specialmente nella resa fotografica, ma in quest’ultimo lavoro il potenziale della storia rimane in parte inespresso. Yesterday diverte e celebra la buona musica, ma si perde in una serie di cliché da film sentimentale che risultano prevedibili e piuttosto noiosi.

Rino Seu