Voto

7

Nel marzo del 2013 uscì The Next Day di David Bowie; lo stesso mese dello stesso anno i Suede pubblicarono Bloodsports (a più di dieci anni di distanza dal disco precedente). Questa volta è il turno di Night Thoughts, uscito solo pochi giorni dopo l’ultimo regalo del Duca Bianco (Blackstar).

Insomma, c’era quasi da aspettarselo che persino il loro settimo album in studio contenesse espliciti riferimenti a David Bowie. Toglietevi però dalla testa di poter trovare nell’opera dei Suede il talento, le singolari sperimentazioni e lo straordinario fascino tipici di Bowie. Tuttavia, il richiamo (anche se lontano) alla psichedelia e ai riff di chitarra di Aladdin Sane (David Bowie, 1973) è evidente.

La notizia che l’album venga accompagnato da un lungometraggio (diretto da Roger Sargent, il fotografo di NME) non desta alcuno stupore: già dalla prima traccia When You Are Young i suoni squisitamente cinematografici d’apertura che enfatizzano l’impressione, già trasmessa dalla copertina, di annegare in un tetro abisso cedono poi il passo a potenti melodie da colossal.

Gli anni passano, la musica cambia, ma Night Thoughts rimane fedele al passato: le sonorità anni ’80 e le chitarre affilate ricordano, forse in modo un po’ troppo esplicito, i Depeche Mode (Outsiders) e gli Scars (No Tomorrow). Bisogna però ammettere – e di questo i Suede possono restarne certi – che il suggestivo accostamento delle struggenti strumentali (capitanate da chitarre e testiere) al cupo lirismo dei testi scritti dal cantante Brett Anderson non passerà inosservato.

Federica Romanò