Voto

4.5

Che cosa succederebbe se il mondo dei morti e quello dei vivi non fossero più separati? Bella Thorne (nei panni di Veronica) viene esaltata nella sua fisicità dalla macchina da presa, che la fa apparire più credibile di quanto il suo scarso talento attoriale le permetterebbe di essere. Tuttavia, non è in grado di reggere il peso della responsabilità di avere su di sé l’intera riuscita del film. Seppur credibile ed emotivamente coinvolgente nell’interpretare il ruolo – di per sé stereotipato – di un’adolescente difficile ed emarginata, la sola performance di Bella Thorne non basta a rendere il film godibile.

La fotografia pulita e la regia attenta vengono soffocate da idee confuse e mal amalgamate tra loro. L’incedere lento della prima parte del film, piacevole nella sua malinconia, viene minato da una serie di meteore fuori controllo, che puntano solo a stupire a ogni costo con colpi di scena mal bilanciati.

Un film che pullula di tematiche teen-friendly: la storia d’amore tra ragazzi incompresi, il sentimentalismo spicciolo che pervade le dinamiche familiari e il finale maldestramente pensato per mettere a disagio lo spettatore. La sceneggiatura, insomma, è un susseguirsi di falle e semplicismi, che spazia da riferimenti alle stragi nucleari a divagazioni sullo spazio-tempo, fino a riflessioni su determinismo, presenze e ricordi dei defunti come veicolo di energie terrene. Quel che rimane è solo una gran confusione.

Federico Squillacioti