Voto

7

Al secondo giro di prova le Savages edificano la loro fatica discografica sulla metamorfosi e sull’amore, ma non nel senso più convenzionale del termine. Adore Life brulica di passione carnale e di disagio che conferiscono al loro sound un tono più maturo e – a tratti – meno selvaggio rispetto al precedente Silence Yourself.

Linee di basso ipnotiche, ma più determinanti sull’impatto dei brani: The Answer è il pezzo ideale per infiammare il pubblico ai loro show, la mezza-ballata gotica Adore ricorda Pj Harvey, Slowing Down the World fa un po’ il verso a Nick Cave ma senza scadere nell’imitazione e T.I.W.Y.G è il brano post punk per antonomasia che accompagna nel migliore dei modi l’ascoltatore verso il finale dell’album, traccia quest’ultima che tiene fede al concetto di loudest songs teorizzato dalla band nel momento di descrivere questa nuova fatica discografica.

Con Adore Life le Savages confermano quanto siano compatte anche in fase compositiva, oltre a essere una delle band migliori che si possano vedere oggi dal vivo.

Christopher Lobraico