Voto

8

Negli ultimi dieci anni la black music ci ha dato mezzi e canali nuovi per lottare contro il razzismo, il sessismo e ogni forma di discriminazione. In questo contesto la discografia dei Run The Jewels è quanto di più impegnato e concreto ci possa essere, e Run The Jewels 4, l’ultimo lavoro di Killer Mike ed EI-P, non si allontana da questo sentiero.

Partiti entrambi come figure di riferimento dell’underground e diventati, progetto dopo progetto, dei pilastri imprescindibili per i veri puristi dell’hip-hop e per tutti coloro fossero alla ricerca di bassi frenetici e muri roventi di rime e barre, El-P e Killer Mike inaugurano il loro quarto album eponimo con yankee and the brave (ep.4), una corsa a perdifiato fatta di liricismi e flow. Un riassunto di due minuti e mezzo di quello che è il marchio sonoro impresso dai Run The Jewels in questi anni: il graffio dirty south di Killer Mike raffinato dalla scuola newyorchese, di cui EI-P fa parte.

A precedere JU$T, una hit funk con Pharrell Williams e Zack de la Rocha c’è walking in the snow, sicuramente uno dei momenti cruciali dell’album: “And you so numb, you watch the cops choke out a man like me/Until my voice goes from a shriek to whisper, “I can’t breathe”/And you sit there in the house on couch and watch it on TV/The most you give’s a Twitter rant and call it a tragedy”, rappa Killer Mike nella sua strofa. Un pezzo scritto molto prima della morte di George Floyd e che ripercorre l’uccisione di Eric Garner, avvenuta sei anni fa.

Matteo Squillace