Voto

8

Dando adito a una nuova, affascinante esigenza creativa scaturita dal periodo di lockdown, per la prima volta in un disco in duo con Warren Ellis – nei The Bad Seeds dal 1995 e co-autore di diverse colonne sonore con Cave – l’artista australiano rilascia a sorpresa otto canzoni di rara intensità e, a tratti, magnifica sperimentazione espressiva. Piuttosto che una raccolta di brani, Carnage sembra un’unica riflessione in otto atti, nella quale temi ricorrenti si sviluppano in direzioni liriche: il balcone come luogo del pensiero, strane e sfocate visioni, il riferimento costante a “that kingdom in the sky” nell’atmosfera spirituale, a tratti liturgica, degli arrangiamenti.

Il dissonante ingresso di archi ed elettronica a cambiare l’introduzione di Hand of God rivela le intenzioni del disco: a differenza delle armonie distese di Ghosteen (2019), Carnage propone escursioni anche audaci, soprattutto nella sua prima parte, sulle quali Cave canta meno di quello che narra, dando forma al lungo e sfumato ragionamento dell’album. In Old Time racconta su una linea di basso insistita strane apparizioni e drammatici riferimenti (“By the side of the road is a thing with horns that steps back into the trees and a child is born”), prima che l’atmosfera ariosa della title-track Carnage contrasti con lo stralunato e crudo monologo di White Elephant, simbolica rappresentazione della supremazia bianca. Il “side B” è una lunga discesa verso l’epilogo, meno movimentata delle prime quattro tracce, ma non per questo meno intensa. Il tema centrale del regno dei cieli torna potente nei cori di Lavender Fields (“Where did they go? Where did they hide? We don’t ask who, we don’t ask why, there is a kingdom in the sky”), nel costante ma circolare dialogo con qualcuno, in Shattered Ground, di cui si intravede solo la sagoma sfumata. Suona lapidaria, dal luogo simbolo dell’isolamento per Cave, la chiusura dell’ultima traccia Balcony Man: “This morning is amazing and so are you, you are languid and lovely and lazy and what doesn’t kill you just makes you crazier”.

Diverso nelle sonorità e nelle intenzioni dagli ultimi lavori con i The Bad Seeds, ma nato da un’urgenza espressiva straripante, Carnage è un album intenso e singolare. Prendendo ampiamente le mosse dal mondo cinematografico e inscenando così una vera e propria riflessione stratificata, tutti densi di significato: Nick Cave e Warren Ellis realizzano un esempio di creatività profonda e cristallina, anche nei suoi momenti più oscuri.

Riccardo Colombo