Scorrendo i credits di 808s & Heartbreak di Kanye West il nome di Scott Mescudi compare in un terzo della tracklist: i due si sono conosciuti di persona pochi mesi prima dell’uscita dell’album di West. Il primo stava facendo shopping, il secondo, che lavorava come commesso in un negozio della BAPE a New York, si era dimenticato di togliere l’antitaccheggio da un capo che Ye stava acquistando. Kid Cudi in breve tempo diventa il figlioccio di West, firma per la GOOD MUSIC e nel 2009 pubblica il suo primo album, ad oggi riconosciuto come una delle pietre angolari su cui poggia il rap contemporaneo.

Costruito su melodie che pescavano dall’alternative rock, vera incubatrice di nuovi suoni in quel periodo, e pieno zeppo di malinconia, stati d’animo contrastanti, momenti di depressioni e brusche accelerazioni verso l’eccesso. Elementi che si convogliano e arricchiscono Man On The Moon: The End Of Day, anticipando di un decennio quella wave ripresa da Post Malone, Lil Peep e, soprattutto nelle produzioni, da Travis Scott che nel 2015, in occasione dell’uscita di Rodeo, definì Cudi “il suo modello”. Superato l’intro rarefatto di In My Dreams (Cudder Anthems), Cudi svela il primo turning point del disco: la scomparsa del padre, la chiave di tutto quel malessere celato in pubblico e che emerge in tutta la sua potenza quando si trova in studio (“I’ve got some issues that nobody can see /And all of these emotions are pouring out of me”, scandisce in Soundtrack 2 My Life).

Non c’è alcun egotrip né alcun bragging. Il viaggio è introspettivo e rivolto ai propri sentimenti, alle proprie paure, che sembrano assumere forme e colori differenti in Sky Might Fall (“Grey clouds stuck together, fam/Lightning piercing through another land/Over the desert where the lost play/Soul searching each and every way”). Persino sulla sua hit Day ‘N’ Nite, gravava il peso di una dimensione personale e difficile da sostenere, tanto da portare Cudi a venire ricoverato nel 2016 dopo un lungo periodo di depressione, sfociato in tendenze suicide. Due anni dopo arriva Kids See Ghosts, scritto e prodotto proprio insieme a Kanye West, e a novembre 2020 Cudi torna a far parlare di sé su Instagram con un video che lo vede scendere da un auto in una notte di eclissi di luna: il terzo e ultimo capitolo della trilogia di Man on The Moon è alle porte. I suoi fan potranno finalmente tornare a vedere le stelle.

Matteo Squillace