Viene spontaneo chiedersi cosa ci sia nella testa di un uomo che, negli ultimi 15 anni, è passato dal raccontarci di maialini coraggiosi (Babe, candidato a 7 premi Oscar e vincitore di uno) e pinguini ballerini (Happy Feet, che gli è valso l’Oscar) a scenari apocalittici in cui folli tribù di psicotici si contendono acqua e benzina al ritmo di heavy metal. A pensarci bene, però, basterebbe tornare indietro con la memoria di 35 anni, quando uscì Interceptor, il primo Mad Max. Con un budget ridotto all’osso, riscosse comunque un successo mondiale incredibile, a tal punto da convincere George Miller a dare un seguito a questa saga con ben due film che resero Mad Max un vero e proprio cult.

Gli anni passano, e a 30 anni dall’ultimo capitolo della saga – con molti rumours riguardo un quarto capitolo – le speranze si affievoliscono per chi ha a cuore le sorti del silenzioso e pazzo Max. Ma l’annuncio arriva: il quarto capitolo si farà, e non sarà Mel Gibson – per problemi strettamente personali – a interpretare Max. Tom Hardy, Charlize Theron e Nicholas Hoult vengono scelti per recitare nei ruoli di Max, l’Imperatrice Furiosa e Nux – un “figlio di guerra” –, protagonisti di questo seguito.

Tutti i buoni propositi che Miller preserva gelosamente da 30 anni si riversano come benzina sul fuoco in un blockbuster – nel senso positivo del termine – in cui per 120 minuti il grottesco e l’adrenalina superano il livello massimo di velocità consentito, dando vita al film d’azione perfetto.

Un viaggio spericolato sulla Fury Road in cui i protagonisti, seppur di poche parole e molti deliri vengono caratterizzati quanto basta, in modo essenziale; se c’è un fattore che li rende simili è proprio la voglia di redenzione e di gloria verso un mondo che non ha più bisogno di loro. Mad Max: Fury Road è riuscito – nell’anno dei blockbuster cinematografici – a rendere giustizia a un genere che troppo spesso viene sfruttato esclusivamente per fare esplodere il termometro del botteghino, regalandoci personaggi memorabili.

Christopher Lobraico