Dopo il cortometraggio Anima e il successo ultimo de Il filo nascosto (2017), torna Paul Thomas Anderson con una nuova produzione altrettanto apprezzata da pubblico e critica: Licorice Pizza. Immerso nell’atmosfera della San Fernando Valley, California del 1973, racconta la storia d’amore tra Gary Valentine (Cooper Hoffman) e Alana Kane (Alana Haim). Una storia che nasce tra i corridoi di scuola grazie alla sfrontatezza di Gary (15enne), del tutto disinibito nel proporre ad Alana, di dieci anni più grande, di uscire non appena la incontra. Una storia che si sviluppa attraverso una serie di episodi vorticosi, sognanti e a tratti surreali che si susseguono nel corso di diversi mesi, durante un’estate che sembra non finire mai.

Una storia che si staglia su uno sfondo storico-culturale che ricorda C’era una volta a…Hollywood di Tarantino, tra guerra del Vietnam e Nixon, crisi petrolifera, impegno politico e della corsa all’innovazione, contestualizzando la dinamica tra i due protagonisti all’interno di un quadro storico che risuona incredibilmente contemporaneo—per quanto a tratti miope e superficiale, considerando le critiche rivolte al film. Una storia d’amore fatta di colori desaturati, palette crepuscolari e corse e rincorse con ogni mezzo, sullo sfondo della trafficata San Fernando Valley con le sue luci al neon, le motociclette rombanti e il luccichio delle sale da gioco straripanti di ormoni, sguardi timidi e mani sudaticce. In questo film di formazione i due adolescenti si incontrano, si scontrano, si cercano e si rincorrano, cercando di capire come amarsi tra errori, confusione e gesti impacciati.

Anderson fa emergere la gioia e la vitalità dell’adolescenza e della fase iniziale della vita adulta attraverso il movimento perpetuo dei protagonisti, che li caratterizza fin dalla prima scena del film e dal loro incontro – restituito attraverso un piano sequenza di diversi minuti che segue Alana mentre si sposta camminando per i corridoi della scuola e Gary la segue parlandone, in un flusso continuo di movimento e di parole -, per poi raggiungere l’apice nella sequenza del camion, che ci tiene letteralmente col fiato sospeso. 

Una storia d’amore radicalmente opposta rispetto a quella de Il filo nascosto, in cui Anderson mette da parte quell’amore manipolatorio, tossico e vincolante per mettere invece al centro la libertà e la fluidità del rapporto. Licorice Pizza si rivela così un’ode alla giovinezza, che di fa innamorare di nuovo, portandoci a rivivere sensazioni e sentimenti che pensavamo di avere ormai dimenticato.

Allegra Adorni e Benedetta Pini