Voto

8

Ogni estate, nel bel mezzo della campagna dell’Île-de-France inondata dal sole, succede una cosa bellissima, a metà tra happening e rievocazione storica: oltre 2000 persone si ritrovano insieme per danzare. È il Grand Bal, e per sette giorni e otto notti donne e uomini di ogni età e provenienza riscoprono le origini folkloriche delle proprie tradizioni europee, ridando vita a balli popolari ormai quasi ovunque dimenticati.

La regista francese Laetitia Carton, frequentatrice di lunga data del Grand Bal, ha deciso di provare a catturare con la macchina da presa la magia di questo ritrovo, spinta dal desiderio di comunicare e condividere con il mondo tanta bellezza. Insinuandosi proprio nel mezzo della pista da ballo e volteggiando al ritmo di una mazurka, di una scottish o di un cercle circassien, l’occhio meccanico della regista ha ritratto ben più di una manifestazione popolare: si è avvicinata all’animo umano mettendone in luce soprattutto le fragilità.

“Quando ho mostrato le mie prime immagini delle danze ad un amico coreografo, mi ha detto che vedeva una cosa sola: il bisogno imperioso, essenziale degli esseri umani di essere toccati” racconta Carton in voice over. È proprio il desiderio di contatto, di una relazione autentica con l’altro, di un’unione spirituale e corporea prima ancora che sessuale o intellettuale a emergere potentissimo da queste immagini. Due ragazzi che si abbracciano immobili nel caos danzante della pista, due sorelle che ballano in perfetta armonia, l’incontro tra due donne senza partner che iniziano danzare insieme, ma anche la paura di non essere invitati, di essere lasciati a bordo pista o, peggio, di essere rifiutati. Desideri, insicurezze, paure e sogni che ognuno di noi porta con sé nel quotidiano si sublimano nell’exploit emotivo di questi pochi giorni: “Si piange sempre tantissimo al Grand Bal” testimonia una giovane ballerina.

Proiettato durante 71° Festival di Cannes sulla spiaggia della croisette e candidato agli scorsi César, il documentario di Laetitia Carton racconta di un piccolo evento che dura appena qualche giorno in un minuscolo angolo di mondo che tuttavia contiene in sé l’intensità enorme delle nostre emozioni.

Giorgia Maestri