Voto

7

Il regista Raffaele Schettino si ispira liberamente a una vicenda realmente nell’Italia degli anni ’40 per raccontare, in armonioso equilibrio tra comicità e dramma, la “magia” della vita rurale della prima metà del ‘900. Il mondo magico è infatti uno spaccato di vita quotidiana povera e semplice, intrecciato ad avvenimenti quasi soprannaturali che ben si accordano con la tradizionale superstizione del mondo contadino italiano.

Gli aspetti più interessanti della pellicola riguardano l’uso di materiale di repertorio, che conferisce una nota di autenticità storica agli avvenimenti, e la collaborazione di esperti delle tradizioni orali dell’epoca, in modo da offrire una visione a tutto tondo della bassa Lombardia novecentesca, ricca di canti e storie tradizionali oggi scomparsi.

La complessità della trama è valorizzata da una profonda caratterizzazione dei personaggi, in particolare dei due protagonisti, Gianni (Raffaele Schettino) e Teresa (Chiara Travisonni), la cui storia riesce ad appassionare il pubblico, anche in virtù di uno stile di regia interessato a una visione quasi documentaristica della vicenda capace di controbilanciare la forte carica emotiva della trama.

Caterina Polezzo