Voto

6.5

Sulla scia del western all’italiana, che ironizzava e demitizzava il genere, Audiard canta il tramonto del d western e di tutto il suo immaginario fatto di cowboy coraggiosi, duelli sanguinosi, locande piene di ubriaconi e spietati cacciatori di taglie. Quei tempi stanno finendo, la modernità avanza e il desiderio di una vita diversa, di una società nuova si fa sempre più impellente. I fratelli Sisters sono dei cacciatori di taglie pronti a uccidere senza remore chiunque, sia colpevoli che innocenti. Ma la loro monolitica freddezza inizia a vacillare nel corso di un lungo viaggio alle calcagna della loro prossima vittima, che si trasforma in un percorso di formazione verso una nuova consapevolezza di sè e del mondo. Charlie (Joaquin Phoenix) è l’ultimo retaggio del “vecchio” West, capace solo di uccidere e incapace di pensare un’esistenza diversa dalla sua. Eli (John C. Reilly) sta già guardando oltre la mitologia del West (“Non siamo mai arrivati così lontano”) e sogna una vita tranquilla e moderna, magari in città, tornando ad apprezzare la semplicità delle piccole cose. Tra di loro un cacciatore d’oro “illuminato”, che progetta una società senza violenza né cupidigia, fiducioso nelle promesse della modernità.

Audiardsi inserisce nel genere e dimostra di saperlo padroneggiare con maestria, pur senza osare troppo nella regia, giocando con i suoi cliché per superarli, mischiarli alla commedia nera e ampliare lo sgardo sia fisicamente che mentalmente per lavorare sulla costruzione dei personaggi e dei loro rapporti. The Sisters Brothers è una rilettura delwestern classico da un punto di vista moderno, di chi lo guarda tramontare con un po’ di malinconia e ne cura le ferite, dimostrando che gli stilemi del genere sono ancora fertili.

Benedetta Pini