Voto

7

Ashley Nicolette Frangipane, in arte Halsey, ha ventisei anni e ha già pubblicato il suo terzo lavoro, Manic: un album cangiante, composto quando ancora fantasticava su come sarebbe stato avere 25 anni, abbandonandosi a un flusso di coscienza sulla propria esistenza, divisa tra caldi nidi casalinghi e sgangherati garage occupati (929). Manic si rivela infatti un album autobiografico intimo e onesto, in cui ogni brano costituisce il tassello di un mosaico che restituisce la persona che è Halsey.

Trascrivendo quelli che potrebbero essere degli appunti salvati da ubriaca nelle note del suo smartphone, Halsey tenta di elaborare i propri vizi e ritorni degli stessi errori. Una poetica depression and obsession tipicamente da zoomer, che assume una forma musicale ibrida, tra country, hip hop e alt rock. Perché Halsey è una che la musica la studia, la crea e la suda fin da piccola, confermando ancora una volta il proprio status di regina del self made, di una persona che è riuscita a raggiungere il proprio obiettivo anche passando per canali inaspettati.

Manic è l’album che proietterà il nome di Halsey nei festival internazionali e la farà comparire in molte classifiche di fine anno. Una nuova Alanis Morissette è sorta, e quella originale le ha passato il testimone in un interlude di empowerment sulla sorellanza e il sostegno tra donne.

Asja Castelli