The Natural History of Destruction, Sergei Loznitsa, Germania/Lituania/Olanda, 2022 | Concorso

Film d’apertura della 42esima edizione del FilmMaker Festival, l’opera del regista ucraino di origini bielorusse Sergei Loznitsa è stato realizzato tramite il solo utilizzo di materiale d’archivio. Caratterizzato dall’assenza di voice over e da un uso circoscritto di musiche, segue una linea narrativa che viene interrotta dall’arrivo della guerra: l’ordine e il quieto vivere cedono il passo allo sprofondamento nel caos e nella tragedia. Una metafora della labilità della condizione umana.

Tara, Volker Sattel e Francesca Bertin, Germania/Italia, 2022 | Concorso

Il fiume Tara è un piccolo paradiso idilliaco per i suoi assidui visitatori, che vengono qui per godere delle presunte proprietà benefiche di queste acque, nonostante esami a campione rilevino la presenza di sostanze tossiche dovute alla vicinanza con l’ex ILVA. Proprio a partire da questo luogo, i registi Volker Sattel e Francesca Bertin costruiscono una mappa di Taranto dando voce alla disillusione provocata dal mostro d’acciaio, l’ILVA, simbolo di promesse non mantenute che ancora oggi deturpa il paesaggio. Paesaggi e architetture si alternano a materiale d’archivio sull’attività all’interno delle fabbriche, documentando l’impatto dell’industrializzazione sul territorio con lucidità e lirismo al tempo stesso.

Shambala, Andrea De Fusco, Francia/Italia, 2022 | Prospettive

È possibile realizzare un documentario su luoghi dove non si è mai stati? Con Shambala, il regista veneziano Andrea De Fusco cerca di rispondere alla domanda lavorando con immagini riprese da un suo caro amico durante un viaggio in Tibet sull’Himalaya, per scoprire luoghi che fino a quel momento sembravano solo leggenda e mettere alla prova le proprie convinzioni. Un viaggio che il De Fusco ha vissuto “per procura”, perché troppo spaventato all’idea di allontanarsi dalla sua città. Attraverso immagini meravigliose, accompagnate dalla voce narrante del regista, il film tocca tematiche come la memoria, la nostalgia, il rapporto che si crea tra le immagini e chi le cattura e il potere che hanno su chi le guarda e la consapevolezza di quanto poco di nuovo è rimasto da scoprire al mondo.

When There Is no More Music to Write, and Other Roman Stories, Éric Baudelaire, Francia/Italia, 2022 | Fuori concorso

Con When There Is no More Music to Write, and Other Roman Stories, Éric Baudelaire procede alla ricerca etimologica del concetto di spaesamento nella Roma degli anni ‘70: il rapimento di Aldo Moro si
sovrappone alle rappresentazioni femministe della cineasta Annabella Miscuglio, il materiale d’archivio all’utilizzo del Super 8. Alvin Curran, compositore e uno dei fondatori di Musica Elettronica Viva, fa da voce narrante rievocando il suo legame con la Capitale, dove ha vissuto negli anni ‘60. La sua musica accompagna tutta la durata del film, muovendosi verso un passato concluso ma ancora necessario.

À vendredi, Robinson, Mitra Farahani, Francia/Svizzera/Iran/Libano, 2022 | Fuori concorso

Mitra Farahani documenta uno scambio di email tra due grandi maestri del cinema, Jean Luc Godard – qui nella sua ultima commovente apparizione – e l’iraniano Ebrahim Golestan: ogni venerdì, i due si scambiano pensieri e immagini, mostrando temperamenti diversi eppure in qualche modo complementari. Ai messaggi criptici e disorientanti di Godard fa da controparte la volontà unificatrice di Golestan, che nel tentativo di interpretare i messaggi del suo interlocutore rivela uno spirito pragmatico e prende le distanze – talvolta con ammirazione, talvolta con fastidio – dagli intenti simbolici del collega.

American Passages, Ruth Beckermann, Austria, 2011 | Retrospettiva Ruth Beckermann

Autrice dei più conosciuti Waldheims Walzer (2018) o Mutzenbacher (2022), Ruth Beckermann – nel 2011 realizza American Passages, un viaggio attraverso gli Stati Uniti per mostrarne le diverse anime del paese in tutte le loro sfaccettature. Un documentario quasi episodico, in cui ogni frammento ha un protagonista diverso e rappresenta uno specifico spaccato di vita, restituendo nel loro insieme un panorama sociale il più completo possibile.

Kevin Cella, Federica Furia e Carola Visca