Voto

6

Jean-Marc Vallée affronta uno dei temi ormai quasi d’obbligo per ogni regista, l’elaborazione del lutto: il giovane e rampante Davis Mitchell (Jake Gyllenhaal) si trova ad affrontare la perdita di una persona amata ma, forse, non veramente conosciuta nonostante una vita passata assieme. Affiancato e smorzato da altre tematiche che lo soffocano, però, il tema portante non riesce a coinvolgere fino in fondo lo spettatore, passando così in secondo piano.

Interessante lo stile di regia, che si focalizza sul mondo inanimato attorno al protagonista più che su quello animato, dando modo allo spettatore di riflettere sulla sua intrinseca solitudine: è proprio questo universo degli oggetti che sembra prendere vita durante la pellicola e porta Davis a creare nuovamente dei rapporti con gli altri, rivestendo così una funzione catartica. Ma le troppe sottotrame si accavallano senza trovare un vero sfogo narrativo e più volte finiscono per soffocare l’ottima recitazione di Jake Gyllenhaal, che non sempre riesce a emergere nel proprio ruolo.

Nonostante la difficoltà nel mantenere una certa coerenza tematica e narrativa, Demolition porta alla luce quanto, nell’affrontare il dolore di una perdita, sia forte il bisogno di decostruire tutta la propria vita fino a ridurla agli elementi essenziali, per poi ricomporla, trovare un nuovo equilibrio e comprendere fino in fondo se stessi.

Caterina Polezzo