Voto

8

Songs e Instrumentals sono rispettivamente il quinto e il sesto album solista di Adrianne Lenker, frontwoman dei Big Thief, uno dei gruppi indipendenti più apprezzati degli ultimi anni, a un passo dal Grammy Award per il “miglior album alternative” con il loro penultimo lavoro U.F.O.F. .

Adrianne Lenker inizia una timida carriera da cantautrice alla sola età di quattordici anni. Quindici anni più tardi, ormai donna, si ritrova in una momento fragile della sua vita e, anche a seguito dell’emergenza sanitaria che tutto il mondo sta attraversando, si ritira tra le montagne del Massachusetts decidendo di aprire la sua “scatola dei ricordi” e compiere un viaggio a ritroso tra le fragilità della sua anima. In Songs la cantautrice accompagna per mano l’ascoltatore tra le macerie di una relazione sentimentale; come per molti dei migliori album scritti, la musica diventa uno strumento terapeutico ed efficace per arrivare a una maggiore conoscenza di sé. Songs è tutt’altro che un semplice album folk: le sue sonorità avvolgenti, un costante fingerpicking spesso in loop, e il rumore della pioggia, lo scricchiolio di una sedia o forse del fuoco del camino, rappresentano tutti i suoi nostalgici sentimenti. Instrumentals, invece, è composto da due tracce strumentali emotivamente toccanti.

Ad aprire Songs è la traccia Two Reverse, in cui la protagonista si rende conto che l’amore che provava è ancora vivo (“I wanna see your eyes, Is it a crime to say, I still need you?”). Anything, brano ipnotico e picco qualitativo dell’album, è una fantastica successione rapida di immagini di momenti trascorsi assieme: dall’estate calda, al Natale trascorso con i parenti, al morso di un frutto fino alla lista della spesa. Sul finale il vuoto e l’assenza circondano Lenker in Zombie Girl, e in My Angel, con un intro di circa due minuti in cui la cantautrice cerca di allontanarsi dai ricordi per trovare poi la sua strada e forse anche la consapevolezza di ciò che non esiste più (“Strange as she appears to be, oldest friend invisibly/Wake to the bleeding of the blade of the sun, returning to my oxygen”).

In questo doppio lavoro in studio Adrianne Lenker mette a nudo le sue più intime emozioni, dimostrandosi una delle autrici più abili del panorama indipendente.

Chiara Sergio